venerdì 8 gennaio 2010

Giocatori aggrediti Paura al ristorante


Il club granata sempre più nel ciclone: dopo le voci di scommesse relative alla partita con il Crotone, il procuratore federale sta raccogliendo informazioni, arriva la contestazione a un gruppo di calciatori durante una cena con mogli e figli. Ad aggredirli un gruppo di tifosi con cinture dei pantaloni in mano. I giocatori reagiscono: "Gravissimo episodio, isolare questi pseudo-tifosi"


TORINO - Sono davvero giorni delicati, questi, per il Torino. Dopo le dimissioni del ds Foschi e le voci su una storia di scommesse relativa alla partita con il Crotone (Il procuratore federale Stefano Palazzi sta raccogliendo informazioni anche se la federcalcio fa sapere che nessun fascicolo è stato ancora ufficialmente aperto.aperta un'inchiesta dalla Procura federale), è la volta di una pesante contestazione ai danni di un gruppo di giocatori granata, aggrediti mentre si trovavano in un ristorante della collina torinese con mogli e figli per festeggiare il compleanno di Di Michele. Una ventina di tifosi, alcuni dei quali con cinghie dei pantaloni in mano, hanno insultato e sputato contro alcuni giocatori. Secondo indiscrezioni non confermate sarebbe volato anche qualche schiaffo. Sul posto è intervenuta la Digos di Torino.

LA SQUADRA MINACCIA DI NON GIOCARE - I giocatori del Torino prendono posizione. In una nota pubblicata sul sito del club e letta di fronte ai media da David Di Michele, la squadra racconta il "gravissimo episodio di aggressione subito ieri sera", al termine di una "cena del tutto privata per festeggiare il compleanno a sorpresa" dello stesso capitano granata. "Circa alle ore 23, all'uscita del ristorante Riccardo Colombo e Rolando Bianchi venivano accerchiati e successivamente aggrediti con schiaffi in faccia e ripetuti calci e pugni all'autovettura da circa 25 persone con il volto coperto, cinghie in mano, costringendoli a fare retromarcia nel piazzale. A quel punto entravano all'interno del ristorante, aggredendo i restanti calciatori Aimo Diana, Marco Pisano, Francesco Pratali, Massimo Loviso, Matteo Rubin, Paolo Zanetti, Angelo Ogbonna e David Di Michele con ulteriori schiaffi, minacce di morte e di aggressione a domicilio, e spintoni, del tutto incuranti della presenza di mogli, fidanzate e, quanto di più grave, di quattro nostri figli visibilmente sotto shock. Solo nel momento in cui si sono accorti della presenza di telecamere di sicurezza, hanno abbandonato il locale, continuando a minacciare i giocatori". Uno shock per tutti, di fronte al quale i calciatori del Torino non vogliono rimanere con le mano in mano. "La squadra nel suo complesso - conclude la nota - sta valutando la possibilità di dare un segnale forte, al fine di stigmatizzare l'accaduto e di isolare questi pseudo-tifosi dalla reale tifoseria granata". Come ad esempio, ma è solo una ipotesi, chiedere di non giocare la prossima partita contro il Cittadella.


AIC: AGGRESSIONE VERGOGNOSO EPISODIO - Immediata la condanna dell'Associazione italiana calciatori per quella che viene definita una "aggressione". In una nota l'Aic manifesta "totale solidarietà e sostegno ai giocatori e condanna con fermezza il vergognoso episodio, ultimo di una lunga serie di violenze da parte di gruppi di pseudo tifosi che hanno, negli ultimi tempi, coinvolto anche i calciatori del Gela, del Brescia e del Palermo". "In pari tempo l'Aic - sottolinea il comunicato - auspica l'intervento della Federazione e delle Leghe che in queste occasioni, pur trattandosi di problemi di ordine pubblico, devono esprimere prese di posizione significative". "Il ripetersi di tali deprecabili episodi - conclude il documento - costringerà l'Aic a dar corso ad adeguate azioni di protesta"

CAIRO SULLE VOCI DI SCOMMESSE - "Sono chiacchiere fastidiose e infondate - la dura smentita del presidente Urbano Cairo -. Ho parlato ieri sera con il direttore generale della Federcalcio, Antonello Valentini, e mi ha detto che al momento non c'è alcuna inchiesta in corso. Non vorrei che fossero voci messe in giro ad arte". Nel mirino della giustizia sportiva, secondo le indiscrezioni smentite da Cairo, sarebbe finita in particolare la partita casalinga contro il Crotone dello scorso 28 novembre. Le voci si riferiscono in particolare a sei giocatori: solo uno, però, avrebbe disputato l'intera gara, finita 2-1 per gli ospiti, un ko che costò la panchina al tecnico Stefano Colantuono, sostituito da Mario Beretta.

MAGISTRATURA VALUTA SE APRIRE INCHIESTA - La Procura di Torino non ha in questo momento inchieste in corso sulla regolarità di una partita di calcio del Torino. I magistrati, però, sulla scorta delle notizie pubblicate oggi, stanno valutando se aprire o meno un fascicolo a carico di ignoti ("atti relativi a"). Se la gara in questione è stata giocata nel capoluogo piemontese, eventuali reati sarebbero infatti competenza dei giudici subalpini.

ALLENAMENTO SALTATO, TUTTI A RAPPORTO
- Un ulteriore segnale del clima pesante che si respira in casa granata è il lungo colloquio dei giocatori negli spogliatoi del campo di allenamento Sisport con il presidente Cairo. In teoria alle 11 si sarebbe dovuta svolgere l'ultima seduta prima di partire per il ritiro di Padova, in previsione dell'incontro con il Cittadella di sabato, ma l'allenamento sembra essere saltato, anche se la società non ha fatto comunicazioni ufficiali. All'esterno del campo di allenamento presenti una cinquantina di tifosi.

. (07 gennaio 2010) TORINO

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