giovedì 29 ottobre 2009

Giustizia per gli ultras

Scontri a Verona, assolti otto tifosi della Cavese

Sono stati tutti assolti i tifosi metelliani finiti in manette dopo gli scontri scoppiati durante l'incontro calcistico Verona - Cavese del febbraio 2008.



Assolunzione dunque, per Andrea Alfieri, Enrico Coppola, Antonio Ferrara, Giovanni Ragosta, Angelo Salsano, Umberto Sorrentino, Claudio Vernacchio e Luigi Vitale, tutti finiti in manette con l'accusa di pubblico ufficiale, lesioni aggravate, danneggiamento e furto. Ieri la sentenza del Tribunale di Verona. Secondo la ricostruzione dei fatti dell'epoca, i tafferugli erano scoppiati immediatamente prima di Verona-Cavese. Negli incidenti, quattro furono gli agenti rimasti feriti, nonchè uno steward dell'Hellas Verona. Da qui, gli arresti per gli otto tifosi della squadra metelliana. Vincente la linea difensiva messa in campo dagli avvocati Mario Secondino, Giovanni Adami e Luigi Tremelloni.
«Grazie - spiega l'avvocato Mario Secondino di Cava de' Tirreni - alle immagini registrate dai tifosi presenti quel giorno a Verona, ai biglietti di ingresso allo stadio che sono stati prodotti, alla perizia del nostro consulente che ha dimostrato come i filmati delle forze dell'ordine di Verona fossero non sequenziali ed ai tabulati telefonici dei cellulari dei nostri clienti che abbiamo fatto acquisire, siamo riusciti a dimostrare l'assoluta estraneità ai fatti degli imputati.
In ogni caso - continua l’avvocato - la sentenza di Verona dimostra l'assurdità della normativa che ha introdotto la carta del tifoso; infatti, in base all'articolo. 9 della Legge 41/07, i miei assistiti, tutti colpiti da diffida, non avrebbero potuto ottenere la stessa e, pertanto, gli sarebbe stato impedito l'accesso agli stadi per fatti che, evidenzio, non hanno commesso. In ogni caso rimane l'enorme ingiustizia che hanno subito questi tifosi in quanto tutti hanno immotivatamente scontato una diffida di un anno dagli stadi che si è aggiunta all'arresto di 2 giorni. Ora non ci fermeremo il prossimo obiettivo sarà quello di chiedere un risarcimento danni per l'arresto e la diffida ingustamente applicate».

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