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martedì 3 novembre 2009

venerdì 30 ottobre 2009

martedì 20 ottobre 2009

LIBERTA' PER GLI ULTRAS...

TORINO (17 ottobre) - Non si sono registrati incidenti gravi, in occasione di Juventus-Fiorentina, ma le forze dell'ordine sono intervenute più volte con forza per impedire il contatto fra le tifoserie, quella bianconera con gli oltre 1.500 tifosi viola, in buona parte arrivati con i 30 pullman parcheggiati nella zona dello stadio.


In particolare, mezz'ora prima della partita, gli agenti del reparto mobile e della Digos hanno bloccato, fuori dallo stadio, all'altezza della curva dei tifosi ospiti, un gruppo di circa 50 sostenitori della Juventus che cercava di aggredire gli esponenti della fazione opposta. Nel parapiglia che ne è nato sono stati effettuati tre fermi di altrettanti tifosi bianconeri: due di questi non hanno voluto fornire le loro generalità e sono stati denunciati, il terzo ha aggredito un poliziotto, mordendogli una mano, ed è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ma anche per inottemperanza al Daspo, il provvedimento che vieta l'entrata allo stadio.

Un altro juventino è stato bloccato nella zona del filtraggio, all'entrata dello stadio, perché trovato con addosso degli artifici pirotecnici che stava cercando di far entrare nello stadio.

Tre persone sono state fermate prima dell'incontro tra Juventus e Fiorentina fuori dallo stadio Olimpico di Torino. Si tratta di tre tifosi juventini: due di questi non hanno voluto fornire le loro generalita' e sono stati denunciati, il terzo ha aggredito un poliziotto, mordendogli una mano, ed e' stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale


Due sostenitori del Napoli, di 21 e 31 anni, sono stati identificati durante la contestazione avvenuta ieri al San Paolo e sottoposti a Daspo della durata di tre anni. I due ultras non potranno assistere ad alcuna partita del Napoli né della Nazionale e saranno anche sottoposti all'obbligo di firma all'inizio e alla fine di ogni incontro presso gli uffici della Polizia. Prima del match, i 'Falchi' della Squadra Mobile avevano provveduto all'arresto del 38enne C. M. per bagarinaggio, recidivo e già sottoposto a Daspo.

Quattro tifosi del Bari sono stati arrestati a per scontri con supporter del Chievo. L’episodio è avvenuto ieri pomeriggio nei pressi dello , dove si è disputato l’incontro di campionato tra le due squadre.

I quattro aggressori sono tutti originari della provincia barese: si tratta di due ragazzi di , di 32 e 34 anni, un trentunenne di e un ventiquattrenne di .

I quattro avrebbero aggredito senza alcun motivo due tifosi del Chievo con calci, pugni e con l’utilizzo di una cintura, di due aste di bandiera ed una bicicletta. L’intervento dellla polizia ha evitato il peggio alle vittime, bloccando i quattro baresi, arrestati per lesioni personali aggravate e per reati in materia di manifestazioni sportive.

I due giovani veronesi, ricorsi alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Borgo Roma, sono stati dimessi con prognosi di sette e 21 giorni. Per i quattro baresi, giudicati questo pomeriggio per direttissima, è stata disposta dal giudice scaligero la custodia cautelare in carcere. A seguito della richiesta dei termini a difesa da parte degli avvocati, l’udienza è stata rinviata a fine mese.

BERGAMO ULTRAS A UDINE


BERGAMO — Dov’è l’Atalanta siamo noi. Una frase semplice, carica di significato. E’ scritta su uno dei vessilli che gli ultras nerazzurri portano in giro per l’Italia. Riempie il cuore e la mente di chi per la Dea farebbe di tutto.

Il nostro corrispondente da Udine ci segnala qualcosa che forse si poteva intuire, la conferma di un gesto speciale.

Nonostante il divieto d’ingresso deciso dal Casms, una settantina di tifosi atalantini sono partiti in mattinata da Bergamo per stare vicini alla squadra nella gara contro l’Udinese.

Non potranno vedere la partita, come già successo a Bari però staranno fuori dai cancelli del “Friuli” per tutti i novanta minuti incitando i ragazzi nella speranza che non si sentano poi così da soli.

“Ennesima restrizione senza motivazione…Per voi è solo una partita, per noi una ragione di vita” è il messaggio scritto su un drappo bianco appeso dai tifosi, all’esterno dell’impianto friulano non ci sono stati problemi di ordine pubblico e gli atalantini si apprestano a seguire la partita con la radiolina alle orecchie.

Quattro ore di macchina all’andata, quattro ore per tornare a casa. Una partita soltanto immaginata, novanta minuti su un piazzale al freddo solo per amore dell’Atalanta

giovedì 15 ottobre 2009

Taranto-Reggiana




I REGGIANI TIFANO TRANQUILLAMENTE A INIZIO PARTITA...



..PERO' ARRIVANO I "MARONI BOYS" CHE IMPONGONO DI TOGLIERE I TERRIBILI STENDARDI NON AUTORIZZATI...



...I REGGIANI VANNO IN ALTO,PER EVITARE OGNI SCONTRO,CONTRO CHI NON PUO' ESSERE MAI SCONFITTO...



I REGGIANI DECIDONO DI ANDARSENE...!!!

giovedì 24 settembre 2009

Atalanta-Catania


Ferito poliziotto, arrestati tre ultrà
Oggi il processo per direttissima




Cinque tifosi fermati (di cui tre poi arrestati), un agente contuso, uno strascico di schermaglie e appostamenti minacciosi che nel dopopartita hanno tenuto i tifosi ospiti in ostaggio dentro lo stadio fino a tarda notte. È il bilancio del «contorno» di Atalanta-Catania, disputata mercoledì sera 23 settembre allo stadio comunale. Intorno alle 19 l'autobus che trasportava allo stadio una sessantina di tifosi del Catania, scortati da qualche pattuglia della polizia e dagli agenti della Digos, è stato letteralmente preso d'assalto da un centinaio di ultrà atalantini, alcuni con i volti coperti da sciarpe.

L'agguato è avvenuto in via Pinetti, una laterale di via Baioni, nelle vicinanze dello stadio. Si è trattato di una vera e propria imboscata: i tifosi hanno cominciato scagliando contro l'autobus (un vecchio mezzo dell'Atb utilizzato per il trasbordo dei tifosi) una fitta pioggia di sassi e bottiglie. In breve la situazione è degenerata: gli ultrà del Catania, a loro volta, hanno costretto l'autista del bus a fermarsi e sono scesi dal mezzo, ingaggiando un corpo a corpo con gli atalantini. Sono volati pugni e calci dall'una e dall'altra parte. Immediatamente il reparto mobile della polizia di Stato, che si trovava nelle vicinanze del settore ospiti, ha raggiunto il luogo dell'imboscata. Decine di agenti in assetto antisommossa sono riusciti a far risalire i tifosi siciliani sull'autobus e a disperdere gli atalantini, bloccandone cinque.

Durante le concitate fasi dell'intervento, un agente delle forze dell'ordine è rimasto contuso. Nella serata tre dei cinque fermati (L. R., A. M. e G. V., tutti trentenni) erano in stato di arresto per violazione della legge sulla violenza negli stadi e rissa tre arrestati: già stamattina saranno giudicati con rito direttissimo. La posizione degli altri due era ancora al vaglio. Il tribunale, nella mattinata di giovedì 24, è sotto controllo della polizia: si ipotizzano tensioni e rivendicazioni da parte di gruppi ultras.

Gli esperti della Scientifica si sono messi subito al lavoro esaminando i filmati delle telecamere presente in zona, per cercare elementi utili all'identificazione di altri autori dell'assalto al pullman. Riportata la situazione alla calma, la polizia è riuscita a scortare i tifosi del Catania all'interno dello stadio. Ma la tensione è rimasta alta fino al fischio d'inizio della partita. Un folto gruppo di ultrà atalantini ha raggiunto il cordone di poliziotti e carabinieri che presidiava l'accesso allo stadio lungo via del Lazzaretto, criticando l'operato degli agenti e dei dirigenti dell'ordine pubblico: gli ultrà lamentavano una presunta esiguità della scorta con la quale erano stati accompagnati i tifosi del Catania (sembra incredibile, ma nella «logica» dell'onore ultrà, evidentemente trovarsi di fronte a una scorta che ritengono minima vale come un'offesa).

Infine, intorno alle 20, il capoultrà Claudio Galimberti, detto «Bocia», guidando un gruppo da alcune centinaia di ultrà, ha raggiunto piazzale Goisis, dove ha cercato un confronto con i dirigenti delle forze dell'ordine. I tifosi hanno parlamentato per alcuni minuti con i dirigenti delle forze dell'ordine. Nella sostanza, il gruppo ultrà ha nuovamente criticato le scelte delle forze dell'ordine e ha preteso l'immediato rilascio degli atalantini fermati dopo l'assalto al bus «altrimenti c'ho una curva dietro, qui salta tutto», sono state le parole del Bocia. «Ultras liberi! Ultras liberi!», è stato il coro che si è levato subito dopo. Non ottenendo risposte soddisfacenti, il capo ultrà se n'è andato, seguito dai fedelissimi, avvisando i poliziotti: «Ci vediamo dopo la partita». Quindi, dal gruppo degli ultrà s'è levato il coro: «E violenza sarà!, E violenza sarà!», poi scandito anche dalla Curva Nord all'interno dello stadio. Inoltre al momento di entrare in curva, molti tifosi hanno superato i tornelli sfuggendo ai controlli di rito.

Al termine della partita ancora tensione alle stelle. Dalla Nord circa duecento ultrà hanno raggiunto piazzale Goisis e si sono piazzati lungo viale Giulio Cesare, a braccia conserte, a fronteggiare mezzi e uomini delle forze dell'ordine, piazzate all'uscita del settore ospiti, mentre i tifosi catanesi (una sessantina) rimanevano all'interno dello stadio. Poco prima di mezzanotte, gli ultrà hanno lasciato la postazione di piazzale Goisis e si sono diretti verso piazzale Oberdan lungo viale Giulio Cesare, fino a raggiungere, attraverso via Pitentino e via Alberico da Rosciate, la questura in via Noli. Ma la postazione è stata mantenuta solo per pochi minuti, perché il gruppo di ultrà è tornato sui suoi passi e in pochi minuti si è riportato in zona stadio. Il pullman dei tifosi catanesi è ripartito solo alle 24,40. Fuori rimanevano circa un centinaio di ultrà nel parcheggio adiacente a via Celestini, le forze dell'ordine sono rimaste schierate fino a tarda notte.


http://www.ecodibergamo.it/stories/Sport/166503/

mercoledì 16 settembre 2009

SCIOPERO DEL TIFO CONTRO LA TESSERA

In accordo a quanto deciso durante l’incontro nazionale tenutosi il 5 settembre a Roma, i gruppi della Sud, unitamente ad altre tifoserie in tutta Italia, domenica 20 settembre daranno luogo ad uno sciopero del tifo per tutta la durata del primo tempo della partita.
A seguito di ciò, la Curva rimarrà vuota in segno di protesta contro la rovinosa introduzione della Tessera del Tifoso, nonché contro la Società di Trigoria la quale, in accordo con la Questura, silenziosamente sta già applicando questo strumento di controllo e di repressione sui tifosi (ne è un esempio l’organizzazione della trasferta a Siena), favorendo unicamente l’arricchimento economico delle società calcistiche.
Tutti i tifosi della A.S. Roma sono quindi invitati a sostare durante il primo tempo di Roma-Fiorentina nel piazzale sottostante il settore d’appartenenza, unendosi così a distanza a tutti gli altri tifosi italiani che anche domenica affermeranno a gran voce
“NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO”
in difesa delle nostre comuni passioni e di tutti i basilari princìpi di libertà messi ormai seriamente a repentaglio.
 
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