
mercoledì 23 dicembre 2009
Prossime 2 gare casalinghe a porte chiuse
Per indebita presenza, nel corso del secondo tempo, di persona non identificata, ma chiaramente riconducibile alla società ospitante, la quale, sistematasi nei pressi della panchina della squadra ospitante, rivolgeva agli Ufficiali di gara, gridando e gesticolando, espressioni dal contenuto offensivo. Per indebita presenza, prima dell'inizio della gara, all'interno del recinto di gioco di persone non autorizzate. Per avere propri sostenitori lanciato, durante lo svolgimento della gara, due petardi che esplodevano all'interno del recinto di gioco. Per avere al termine della gara persone non identificate ed incaricati del servizio di sicurezza, presenti nel tunnel degli spogliatoi, rivolto agli Ufficiali di gara espressioni ingiuriose e minacciose. Per avere persone non identificate, al termine della gara, colpito con pedate e pugni la porta dello spogliatoio arbitrale danneggiandolo. Per essere stati, l'Arbitro ed uno dei suoi Assistenti, fatti oggetto, al termine della gara, mentre si recavano al tunnel che conduce agli spogliatoi, dal lancio di numerosi sputi che li attingevano. Per assembramento ostile di propri sostenitori al termine della gara che, raggiunta l'auto con a bordo gli ufficiali di gara, rivolgevano loro espressioni gravemente ingiuriose. Sanzione così determinata sia in considerazione della pluralità delle condotte poste in essere da persone comunque riconducibili alla società, condotte sintomatiche dell'assenza di qualsiasi principio di lealtà e correttezza, sia in considerazione della violenza concretizzatasi nel lancio di sputi, sia infine per la oggettiva idoneità del materiale fatto esplodere sul terreno di gioco a cagionare danni alla integrità fisica dei presenti
lunedì 21 dicembre 2009
TRATTATO COME UN TERRORISTA DI AL-QUAEDA
Galimberti aveva ricevuto il Daspo per gli incidenti che avevano preceduto Atalanta-Catania del 23 settembre. A lui era stato inflitto il divieto massimo previsto dalla normativa: cinque anni lontano dagli stadi, con obbligo di presentazione alle forze dell'ordine in occasione delle partite. I provvedimenti erano scattati per altri sette ultrà orobici – tutti esponenti della Curva Nord.
Domani mattina Galimberti sarà processato con rito direttissimo davanti al giudice del tribunale di Bergamo.
PENSIERO PERSONALE: LA MIA TOTALE SOLIDARIETA'...NON SE NE PUO' PIU'..HANNO STRA ROTTO I COGLIONI...ULTRAS LIBERI!!!!
martedì 15 dicembre 2009
PROSCIOLTI 58 ULTRAS
Solo due rinvii a giudizio alla fine dell'udienza preliminare per i 6o tifosi che nell'estate 2005 bloccarono i traghetti per protesta contro l'esclusione del Messina dal campionato di Serie A.
Avevano paralizzato i collegamenti nello Stretto per ben due volte, il 26 luglio ed il 2 agosto 2005, per manifestare contro la decisione della Lega Calcio di non accettare l'iscrizione del Messina calcio al massimo campionato. I blocchi erano stati rimossi quando il Tar del Lazio aveva ammesso la squadra giallorossa.
Sessanta tifosi messinesi, identificati dalla Digos, erano stati deunciati per interruzione di pubblico servizio. Oggi sono comparsi davanti al Gup Valter Iganizzito che ha rinviato a giudizio soltanto due di loro, Giuseppe (36 anni) e Salvatore (45 anni) Zangla. Il processo comincerà il prossimo 19 marzo.
Prosciolti per non aver commessoo il fatto, invece: Giacomo Anselmo, Yvan Brizzi, Giorgio Caloffaro, Giovanni Caruso, Gesualdo Castagna, Salvatore Cavalco, Antonio Centorrino, Graziella Costa, Oreste Cotugno, Salvatore Crupi, Francesco Maria D'Andrea, Sebastiana De Leo, Concetta Decaro, Santo Galletta, Giovanni Gravina, Carmelo e Antonino Gualniera, Antonino Guglielmino, Giacomo Gurrisi, Luigi Italiano, Marco La Malfa, Antonio La Paglia, Giuseppe Lerario, Santi Lo Duca, Antonino Martorana, Aurelio Mele, Giuseppe Mento, Giuseppe Micali, Ernesto Montalto, Massimo Morgante, Giuseppe Munafò, Orazio Muscolino, Marcello Nicolosi, Orazio Nicosia, Giuseppe Occhino, Maurizio Pantò, Marcello Papandrea, Claudio Parisi, Giorgio Passari, Michele Pintaudi, Giancarlo Raffa; Antonino ed Enzo Rizzo, Giovanni, Luciano, Pietro e Stefano Romeo; Tito Rosi, Marcello Saccà, Paolo Siclari, Giovanni Silipigni, Antonino Spadino, Natale Teletta, Fortunato Urbano Ruggeri, Antonio Ventra (classe '81), Antonio Ventra (classe '87); Domenico e Rosario Ventra.
L'accusa aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti, ma il giudice ha deciso diversamente, accogliendo per la quasi totalità le richieste degli avvocati difensori Mino e Manuela Licordari, Carmelo Picciotto, Francesco Maria Orlando, Carlo Zappalà, Andrea Torre, Pietro Pollicino, Giuseppe Donato.